Resina di un certo livello...

martedì 20 marzo 2012

Mi perdo

A volte mi perdo. Non posso farci nulla. A volte, in giornate assolate, ma senza troppo caldo nel cielo, inizio a camminare, un passo dopo l'altro. L'intenzione, in quelle giornate lì, non corrisponde alla meta ma alla medesima azione che compio: l'intenzione del camminare è il camminare stesso. E allora cammino per strade e vicoli, ascoltando la colonna sonora della mia vita di quel momento e guardando attentamente tutto ciò che incontro. Mi perdo volontariamente seguendo l'andamento della strada, segnando il mio percorso con piccoli obiettivi, come peschi in fiore, palazzi d'altri tempi o semplicemente qualcosa di sconosciuto. Mentre la vita che abbiamo costruito ci impone, dittatorialmente, di proseguire per punti, di muoverci da un luogo all'altro secondo un preciso schema, una precisa necessità e volontà, a volte sento il bisogno di lasciarmi andare tra le vie più sconosciute.
A volte mi perdo, e lo faccio un po' con tutto: mi perdo nel tempo, mentre progetto, decido, risolvo. Posso perdermi guardando aerei che se ne vanno lontano, o sentendo la mia voce alterata durate un litigio. Posso perdermi nella noia e nella finta allegria.
Mi perdo.
Ma tanto poi la strada la ritrovo sempre.

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