Resina di un certo livello...

domenica 30 ottobre 2011

Post metapostico

Quello del blog è un ambiente strano, nuovo sicuramente, ma tra le caratteristiche principali userei l'espressione "eterogeneo". Si perché non solo non c'è un decalogo preciso su come e, soprattutto, cosa bisogna scrivere, ma l'esistenza intrinseca dei blog porta ad un'alta varietà del materiale scritto. Allora ti ritrovi blog diaristici, dove manca davvero solo l'espressione "caro diario" e poi siamo a cavallo, che con tutte le confidenze del cuore (e anche di altre parti del corpo) se ci passi per caso e leggi qualche riga ti sembra d'essere finito in un pigiama party; oppure puoi finire in uno di quei blog che vanno tanto per il momento (e che se devo essere sincero mi piacciono anche) dove l'ironia e, soprattutto, la satira e il sarcasmo nero la fanno da padrone, dove insomma si incarna l'anima moderna e quotidiana priva di limiti sociali e colma di ottima maleducazione; oppure ancora si può finire in uno di quei blog tecnici, monotematici e "d'argomento", i quali ti arricchiscono solo se ti interessi di ciò di cui trattano. 
Qui da queste parti le cose sono un po' differenti. Ho cercato di non adottare nessuno di questi modelli, nessuno stile in particolare anzi, ma attenermi solo e soltanto ad una cosa: la mia capoccia! Eh si, forse sarà questo il problema di questo blog, non so. Quindi l'unico filo logico che è possibile trovarci è sempre e solo uno: Rossoresina.

sabato 29 ottobre 2011

The Fades - Riconsiderazione seriali

Non ho mai gradito troppo le semplificazioni e le inutilità in genere. Per questo, nell'intrattenimento, l'horror non ha mai avuto un appeal particolare su di me; vuoi perché difficilmente riesce nell'intento al quale è indirizzato ("horrorizzare"), vuoi perché i contenuti sono scialbi (ho detto scialbi? Intendevo inesistenti). E, diamine, si i contenuti per me sono praticamente tutto. Il significato d'una poesia, il messaggio di un racconto, il valore d'una storia: è il contenuto dell'opera che riformula e "sconquassa" il pensiero e il modo di pensare e, quindi, ti lascia crescere, ti arricchisce. Tuttavia, mi sto rendendo conto che qui si tratta solo di un aspetto del contenuto, di quello più intellettivo, di quello più razionalizzante. Quando vedi un film con il chiaro messaggio sociale, morale o storico quello che recepisci è un messaggio intellettualizzato, posto ad un livello cognitivamente chiaro, facile da assimilare. Non voglio dire che questo tipo di messaggi sia facile da capire (anzi, delle volte raggiungono elevatissimi livelli filosofici), ma che una volta compresi siano di facile assimilazione cognitiva, perché "parlano" il nostro stesso linguaggio... Il difficile arriva quando ci si trova davanti ad un messaggio doppiamente celato, un contenuto con un linguaggio più lontano dal nostro modo di pensare, magari fatto d'immagini e impressioni. 

Se dovessi spiegare perché la serie tv britannica "The Fades" debba essere vista mi troverei seriamente in difficoltà, ed effettivamente mi ci trovo...Diciamo che i motivi più lampanti non rappresentano quelli reali. Tuttavia: breve serie improntata sull'al di là (solo che di qua) con misteri tendenti all'horror, condita di battute incalzanti (ma che non sminuiscono mai l'ambientazione e la trama) e un'atmosfera britannica davvero...british! Detto questo...resta tutto il resto. E tutto il resto tratta di un'atmosfera, di immagini, di suoni, e di una fotografia che ti fa capire come ogni aspetto (in questo caso le tv series) possa avere una sua alternativa e che questa sua versione alternativa non debba essere necessariamente migliore o peggiore, ma semplicemente godibile. Sempre a tutti gli effetti.
V'ho detto di che parla, ma per capire davvero di cosa si tratta, bisogna seguirla. 

mercoledì 26 ottobre 2011

Me, vecchio - Foglie e gocce d'autunno

Quando a 17-18 anni ti fanno leggere libri di autori del calibro di Woolf e Joyce, le pagine ti scivolano addosso neppure fossero acqua e olio, il significato, ancor più neppure ti prende, se non la sua mera superficie didattica. Ed è tutto lì, si resta tutto lì. L'istituzione d'un significato in quanto necessario, non costituirà mai nel ricevente il vero beneficio per il quale dovrebbe essere posto. L'obbligo a ricevere un valore inibirà necessariamente il ricevente. Eppure gli anni passano, e ti ritrovi su un tram, vecchio stile, tra palazzi, vecchio stile, e guardando fuori t'accorgi che il cielo plumbeo "grazie al cielo" assomiglia sempre a se stesso, fa sempre il suo lavoro e ti porta, bene o male, sempre le stesse stagioni. Ti ritrovi anni dopo con ancora qualche goccia d'autunno tra le pieghe dei pantaloni, qualche schizzo di fango sulle scarpe, la barba un po' più lunga (del solito) e la sensazione che da vecchio tutto questo te lo ricorderai; non come si ricordano i dettagli ma come si ricorda il senso di un libro scordandosi poi dei fatti narrati. Mi ricorderò di questa mia giovinezza quando mi siederò su un tram vecchio stile e guardando fuori le foglie e le gocce d'autunno venir giù senza troppa importanza.

lunedì 3 ottobre 2011

Gli anni '90

Volevo scrivere qualcosa al riguardo...Ho provato. Troppe cose. Forse questo è uno dei modi migliori. Se a qualcuno ne vengono in mente altri faccia pure...