Resina di un certo livello...

venerdì 7 dicembre 2012

Ritorno all'uomo moderno


"Ben tornato uomo moderno" sarebbe da dirsi nell'eventualità. Si perché l'uomo è stato,in passato, moderno;lo è stato nella giovinezza della nostra civiltà, quando si moriva per malattie ad oggi considerate banali, quando la quotidianità era praticamente contaminata dalle superstizioni e dalle ingenue credenze. Si, quel pulcioso uno era moderno. Lo era perché nel frastuono delle difficoltà dell'epoca ha creato modi nuovi di vivere, un modo nuovo d'esaminare la realtà chiamato scienza, liberandosi di preconcetti così forti ma che, oggi, ci appaiono ridicoli. Si, oggi noi ridiamo di quelle prigionie mentali e culturali, ma la cosa divertente è che non ci rendiamo conto di averne anche noi, di simili addirittura. Anche noi abbiamo forti preconcetti e incanalamenti sociali che ci costringono a limitati punti ti vista. La differenza tra i nostri limiti e quelli dell'uomo passato è legata alla materialità:i nostri preconcetti e credenze hanno quasi tutti un'impronta materiale, mentre invece in precedenza era proprio l'opposto... L'uomo moderno è stato colui il quale, nella grande difficoltà quotidiana, ha prodotto un punto di vista in completa rottura con la sua epoca e grazie a questo, nonché alla capacità di mescolare il vecchio col nuovo,  ha prodotto il salto nel buio necessario per un grande cambiamento. Saltando oltre i pregiudizi mentali sulla divinità si è prodotto il metodo scientifico, saltando oltre la difficoltà interpretativa del caos si sono comprese le dinamiche dell' evoluzione delle specie. L'uomo moderno è colui che si svincola dalle dinamiche della propria epoca per andare alla ricerca di nuove. Ma dov'è oggi l'uomo in grado di svincolarsi da un mondo che, forse più di prima, ci tiene avvinghiati a sé, al suo ritmo e alle sue dinamiche? Dove possiamo trovare, oggi, la forza per diventare moderni?