Resina di un certo livello...

mercoledì 21 settembre 2011

Hanno vinto loro!


Sia ben chiaro: questo non è un blog di politica, o di politicanti, ma la parola in sé "politica" con la sua radice fa intendere una questione generale delle tematiche della città/nazione/società/mondo, quindi è inevitabile andarsi a scontrare con alcune questioni.

Detto questo, ripeto quello che è ben visibile nel titolo: hanno vinto loro. Non intendo una vittoria politica, di voto, bensì una vittoria culturale e questo è facilmente notabile dalla reazione suscitata dalle frasi del viceministro Castelli. Silenzio. Qualche mugugno, ma poi silenzio. Intendiamoci, me ne frego (letteralmente) del colore della sua bandiera, o di quella dei suoi compagni, o di quella dei suoi avversari, perché non è questo che identifica una persona. Una persona si identifica per le parole che fa uscire dalla bocca e dalle azioni che fa. Nel video qui sopra visionabile il viceministro sostiene di essere marxisticamente povero, in quanto per ragioni ideologiche ha rinunciato ad una ben più proficua pensione da ingegnere, per uno stipendio di 145.000 euro l'anno. Più o meno 12.000 euro al mese. Mi vergognerei, personalmente, ad adoperare la parola povertà associandola ad una cifra del genere. Anche marxisticamente parlando. Ma non è questo il discorso, non lo è davvero. No perché, oggigiorno abbiamo imparato troppo bene a divertirci alla "pubblica gogna virtuale" con personaggi quotidiani e mondani, che s'attiva sulle frasi e sulle espressioni. Un gioco che poi, in quanto virtuale, non porta da nessuna parte, si esaurisce con l'esaurirsi delle batterie, e la cui utilità riguarda più che altro quella di riempire le pagine di facebook, o dei blog (ops). Oggi (e chissà magari anche ieri) siamo abituati a sputare su praticamente qualsiasi cosa: io posso sputare sulla frase di Castelli, ma figurati se non trovo qualcuno che sputi sulla mia frase su Castelli, e figurati un po' se non si viene a trovare qualcuno che ha da ridire proprio sulla frase contro la mia frase che era contro la frase di Castelli. Va bene, va bene il mondo è bello perché è vario, ma qui l'abitudine riguarda più che altro la ciarlataneria. E intanto loro hanno vinto. Chi? Quelli che gettano il sassolino nello stagno e si godono gli stipendi, i privilegi, i titoli nobiliari, la notorietà, le puttane, le case, le cose, le auto, mentre il sistema chiacchiera e chiacchiera e chiacchiera e chiacchiera. Hanno vinto quelli che sono immuni dalla reazione, perché la reazione (di qualunque tipo, che si tratti di una reazione fisica o mentale) viene a mancare, si estingue. Improvvisamente l'unica reazione che riusciamo ad avere è quella internettiana. 

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