Resina di un certo livello...

mercoledì 26 ottobre 2011

Me, vecchio - Foglie e gocce d'autunno

Quando a 17-18 anni ti fanno leggere libri di autori del calibro di Woolf e Joyce, le pagine ti scivolano addosso neppure fossero acqua e olio, il significato, ancor più neppure ti prende, se non la sua mera superficie didattica. Ed è tutto lì, si resta tutto lì. L'istituzione d'un significato in quanto necessario, non costituirà mai nel ricevente il vero beneficio per il quale dovrebbe essere posto. L'obbligo a ricevere un valore inibirà necessariamente il ricevente. Eppure gli anni passano, e ti ritrovi su un tram, vecchio stile, tra palazzi, vecchio stile, e guardando fuori t'accorgi che il cielo plumbeo "grazie al cielo" assomiglia sempre a se stesso, fa sempre il suo lavoro e ti porta, bene o male, sempre le stesse stagioni. Ti ritrovi anni dopo con ancora qualche goccia d'autunno tra le pieghe dei pantaloni, qualche schizzo di fango sulle scarpe, la barba un po' più lunga (del solito) e la sensazione che da vecchio tutto questo te lo ricorderai; non come si ricordano i dettagli ma come si ricorda il senso di un libro scordandosi poi dei fatti narrati. Mi ricorderò di questa mia giovinezza quando mi siederò su un tram vecchio stile e guardando fuori le foglie e le gocce d'autunno venir giù senza troppa importanza.

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